Disturbi di Personalità: Comprenderli per Vivere Meglio
I disturbi di personalità non sono caratterizzati da specifici sintomi o sindromi ma da schemi di pensiero, emozioni e comportamenti che divergono significativamente dalle aspettative culturali, interferendo con la vita quotidiana e le relazioni interpersonali. Comprenderli è fondamentale per promuovere benessere e crescita personale.
La Struttura e i Tratti di Personalità
La personalità (o carattere) di ciascun individuo si basa su una complessa interazione tra genetica, esperienze di vita e fattori ambientali.
E’ composta da tratti di personalità, ossia caratteristiche relativamente stabili che influenzano il modo in cui rispondiamo, interagiamo percepiamo e pensiamo a ciò che ci accade.
Praticamente la personalità è il modo stabile di rapportarsi con gli altri e con il mondo e i tratti che la compongono, rappresentano le caratteristiche del proprio stile di relazione.
Talvolta però non sono flessibili alle circostanze ma si irrigidiscono e diventano disfunzionali, contribuendo così allo sviluppo di un disturbo di personalità. Purtroppo le persone non sono consapevoli di mettere in atto comportamenti rigidi e inadeguati (es.“Questo è il mio carattere”, “Sono fatto così”) , provocando reazioni negative da parte degli altri: al contrario, si sentono vittime della situazione (“Capitano sempre tutte a me” “Ce l’hanno tutti con me”) alimentando il proprio disturbo di personalità.
Cosa Sono i Disturbi di Personalità?
I disturbi di personalità si manifestano come pattern persistenti e rigidi di percezione, interazione e risposta al mondo. Questi schemi sono profondamente radicati, emergono nell’adolescenza o nella prima età adulta, e spesso portano disagio sia per la persona che li vive sia per chi le sta accanto.
Ogni disturbo di personalità è unico, ma ci sono elementi comuni che aiutano a identificarli:
- Rigidità nei comportamenti: le persone con disturbi di personalità spesso mostrano difficoltà ad adattarsi a situazioni nuove o mutevoli
- Problemi relazionali: le interazioni sociali possono essere complicate da conflitti, mancanza di empatia o difficoltà nel gestire le emozioni
- Autopercezione alterata: le persone possono avere un’immagine di sé instabile o distorta
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), i disturbi di personalità sono suddivisi in tre gruppi (Cluster) principali:
Cluster A (comportamento eccentrico o strano):
- Disturbo paranoide di personalità: caratterizzato da una tendenza ad interpretare gli altri come malevoli, comportandosi di conseguenza in modo sospettoso.
- Disturbo schizoide di personalità: caratterizzato dal disinteresse al nello stabilire relazioni sociali che porta aduno stile di vita riservato e distaccato dagli altri.
- Disturbo schizotipico di personalità: caratterizzato da eccentricità nel comportamento, con scarso contatto con la realtà e tendenza a dare importanza ad intuizioni magiche.
Cluster B (alta emotività):
- Disturbo borderline di personalità. caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, nonché da una marcata impulsività
- Disturbo istrionico di personalità: caratterizzato da un’emotività eccessiva, spesso manifestata in modo teatrale e dal bisogno di continuo affetto ed attenzione
- Disturbo narcisistico di personalità: caratterizzato da una forte tendenza alla superiorità, dalla necessità di continua ammirazione e dalla mancanza di sensibilità per gli altri
- Disturbo antisociale di personalità: caratterizzato da comportamenti che violano i diritti degli altri e le regole sociali principali e dalla mancanza di empatia e di senso di colpa
Cluster C (forte ansietà):
- Disturbo evitante di personalità: caratterizzato da timidezza, senso di inadeguatezza ed estrema sensibilità alle critiche che portano all’evitamento di situazioni sociali per paura del giudizio negativo degli altri
- Disturbo dipendente di personalità: caratterizzato da un comportamento dipendente e sottomesso e dal marcato bisogno di essere accuditi e protetti, delegando ad altri le proprie decisioni
- Disturbo ossessivo compulsivo di personalità: caratterizzato da una marcata preoccupazione per l’ordine, la perfezione e il controllo, inflessibilità in tema di moralità e valori, scarsa flessibilità ed adattabilità al cambiamento e difficoltà nel processo decisionale
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
L’Approccio Cognitivo-Comportamentale per i Disturbi di Personalità
- La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è dimostrata particolarmente efficace nella gestione dei disturbi di personalità
- Identificare i pensieri disfunzionali: aiuta la persona a riconoscere gli schemi di pensiero negativi che influenzano le emozioni e i comportamenti
- Modificare i comportamenti: attraverso esercizi pratici e tecniche mirate, il terapeuta lavora per sviluppare modalità più adattive di affrontare le situazioni
- Gestire le emozioni: l’insegnamento di strategie per regolare le emozioni è cruciale, specialmente nei disturbi come il borderline
- Promuovere l’autoconsapevolezza: la comprensione di sé permette di riconoscere e affrontare le proprie difficoltà
L’Importanza di Chiedere Aiuto
Riconoscere un disturbo di personalità può essere difficile, ma è il primo passo verso il cambiamento. La psicoterapia offre un luogo sicuro dove esplorare e affrontare queste difficoltà. Lavorare con un professionista qualificato, come uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, può fare una grande differenza.
I disturbi di personalità non definiscono chi siamo, ma sono un aspetto della nostra esperienza che può essere compreso e affrontato. Con il giusto supporto e un percorso terapeutico adeguato, è possibile migliorare significativamente il benessere emotivo e la qualità delle relazioni.